hontanas

Tappe XXII-XXIII

Da admin
Pubblicato: Aggiornato:

Oggi, giovedì 28 settembre 2018, di buon mattino e, come sempre è stato sin qui, immersi nel buio, partiamo da Burgos per andare a Hontanas.

Il giorno e l’arrivo di tappa ci dicono molto perché, qui, inizia tra poco l’avvicinamento prima e l’immersione poi nelle ‘mesetas‘. Ci immergeremo e vivremo in un mondo nuovo e diverso: il clima particolare, molto particolare, tanta luce, tanto sole, tanto caldo, tanta polvere, colori intensi e speciali, molto intensi e speciali per un cielo sempre azzurro e terso, per un giallo forte di messi e stoppie rasate al suolo a mescolarsi e confondersi con il marrone del terreno e a mascherare, qua e là, il giallo vivo della flecha amarilla inventata da don Elias per condurti a Santiago.

Sentirai tanta, tanta fatica, assaporerai il piacere, tanto piacere per quel sorso d’acqua che attingerai alla tua borraccia o ti offrirà qualcuno, benedirai, benedirai tanto l’arrivo del fine tappa e del riposo sognati, tanto sognati e avrai la sensazione di avere fatto qualcosa di grande, di tanto grande in ognuno di quei giorni.

Saranno giorni benedetti e intensi, tanto benedetti e intensi perché toccherai con le dita, nella linea dell’orizzonte infinito che si confonde, quanto sia breve la distanza che separa terra e cielo e come sia facile arrivare lassù con piedi piantati in terra e lento camminar in solitudine.

Oggi, le mesetas si domano e non incutono più paura ai pellegrini moderni, ma anticamente sì, al pari delle tormente, del buio e della notte, della mancanza di un giaciglio per riposare quando si faceva sera, di un riparo quando imperversava l’uragano…

TI POTREBBERO INTERESSARE