Voie du Piemont, Aragonese, Francese 2018
Si parte presto da Canfranc Estación, è il mattino di Mercoledì 12 settembre: siamo diretti a Jaca.
Aggiungo, per inciso, che a Canfranc si potevano visitare il Castello e, forse, un Museo delle Ferrovie. Mi sono perso queste opportunità, in parte per stanchezza e in parte per quel pizzico di volontà che mi è venuto a mancare.
Abbiamo abbandonato l’agronoma argentina, facendo il massimo dell’attenzione per non disturbare il suo riposo, e lei non ha fatto un minimo cenno di ‘assonnato’ saluto. Dormiva evidentemente tranquilla. Ma, come vi ho raccontato, i commiati era già stati fatti in forma definitiva dopo la cena della sera prima.
Forse non lo ho mai sottolineato abbastanza, ma dovete sapere che il comportamento discreto, in ‘punta di piedi‘, molto attento da parte del pellegrino, che si alza prestissimo per prepararsi alla partenza di tappa e cerca di non arrecare disturbo a chi riposa ancora, è una costante – oserei dire che questo modo di comportarsi è scritto nel suo DNA.
Immaginateveli questi pellegrini solerti e particolarmente mattinieri: si destano veloci come per incanto nel buio dello stanzone, azionano per pochissimo tempo e ad intermittenza le loro lucine di orientamento, rassettano veloci il loro giaciglio in modo da lasciare tutto in ordine come hanno trovato all’arrivo, raccolgono tutte le loro cose senza fare delle dimenticanze ed escono silenziosi e quasi inavvertiti.
Li ritrovate subito dopo nei locali che il giorno prima li hanno accolti oppure li vedete all’esterno dell’Albergue, dove perfezionano i preparativi della loro partenza; molti accennano a una prima colazione frugale. Io, se il tempo è fresco e secco e i luoghi circostanti asciutti, amo portarmi fuori…
Completo questa IV tappa con la coda dei Ricordi di ieri e pensieri di oggi:
Adriano, il pellegrino di Trieste con il quale ho condiviso tanti passi e che già vi ho fatto conoscere, oggi 17.06.2020, dopo avere ricevuto, lui pure, le Puntate I-IV di Camino 2018, mi ha inviato il commovente, ma al tempo stesso forte, robusto e solido messaggio, come spesso si conviene tra pellegrini incontratisi sul Cammino, che trascrivo:
“Ciao Bart, … , ti ringrazio di questi momenti e ricordi, ti auguro una buona vita a te e famiglia e ti aggiungo le ultime foto che ho con te e mi dispiace tanto tanto di non aver condiviso con te l’arrivo a Santiago, anche se ti ho cercato al Cisor Menor per salutarti. ciao Bart, un abbraccio – N.B. nella penultima e ultima foto siamo alle pendici del Cebreiro, ti ho fotografato quando nella pioggia te ne andavi e nello stesso momento al di fuori del bar c’era l’immagine di Fatima…da quel momento non ti ho visto più…ma ti ho portato con me a Fatima”.
Premessa alla III tappa
Prima di iniziare il diario di questa III tappa di Cammino 2018, voglio aggiungere ancora poche informazioni che possono servire alla preparazione del Cammino di ognuno. Nel diario della prima tappa di questo Cammino e, soprattutto, nelle puntate 1-6 del Cammino Francese 2002 (Saint Jean Pied de Port-Santiago de Compostela), ci sono già delle indicazioni in tale senso per il pellegrino.
In sovraimpressione ho inserito una delle tante immagini della ‘credencial‘ e della ‘compostela‘, corredate di dati e sellos raccolti con meticolosità, molto piacere e soddisfazione. Confesso che la raccolta dei sellos non è mai stata una banalità per parte mia, ma un atto importante che scandisce con precisione e trasporto i tuoi passaggi, le tue soste in luoghi sempre speciali, completa, concretizza e perfeziona il tuo Cammino, dà respiro alle tue realizzazioni e ai tuoi pensieri, costruisce man mano ‘il documento’ o se vuoi ‘la tua carta’ del Cammino compiuto, che porterai sempre con te e che sarà motivo di orgoglio, non proprio da esibire, ma da possedere.
A distanza di anni, mi torna sempre piacevole riprendere in mano la ‘credencial’, aprirla come si fa con un pieghevole a fisarmonica, scorrere i timbri, identificarli e riviverli, controllare le date, costatare con piacere che non mi ero limitato, in quella giornata lontana, a raccogliere soltanto il timbro richiesto e comprovante il passaggio o l’aver fatto tappa nell’Albergue de peregrino dove sostavo. Ricordo bene che non trascuravo i luoghi sul Cammino ove era possibile, camminando, sostare un momento e, mentre visitavo e osservavo, scovare gli angoli riposti dove era possibile ‘sellar’, e sperimentare – è meglio dire scoprire – che in certi luoghi ricevere il timbro aveva un sapore speciale.
Ricordo commosso quelle vecchiette, per tutta la vita innamorate del Cammino, che, spesso nella penombra di una chiesa deserta, immobili davanti al loro tavolino, serafiche, assopite e pazienti, attendevavo il pellegrino in arrivo.
La preparazione del Camino de Santiago 2018
La preparazione di questo mio, probabilmente ultimo, ‘Camino de Santiago’ del 2018 è stata affrontata con grande serenità e tranquillità d’animo e vorrei aggiungere che ‘in corso d’opera’ non ho patito quegli stress propri a tante partenze di viaggio. Conservavo in me l’esperienza sempre positiva dei precedenti Cammini e questo era una ricchezza di valore immenso, fonte di spinte, desideri, sicurezze e certezze. Partivo, come altre volte da solo, e non ero per nulla preoccupato: sapevo che avrei incontrato dei pellegrini come me e che avrei ricevuto e dato aiuti in allegra spontaneità.
Quando ho messo in ordine il «Camino Francés: Diario 2002», nelle premesse alla parte descrittiva delle tappe, ho inserito delle note generali di presentazione e preparazione al Cammino di Santiago: continuo ad averle presenti e a ritenerle utili e importanti, anche se non mi soffermo più a riconsiderarle. Temo, però, che qualche richiamo e qualche ripetizione, forse un tantino insistenti, cercheranno di fare capolino. E dopo questo nostro saluto tra amici e amiche, partii.
Quando di ritorno dal Cammino, il 17 di ottobre 2018, sono rientrato a Torino/Chiusa di Pesio (CN), avevo con me un’agenda di appunti, scritti con meticolosità e puntiglio durante quasi tutti i pomeriggi del descanso di tappa, conservavo inoltre una tessera con tanti fotogrammi scattati ‘cammin facendo’ e custodivo gelosamente la ‘credencial‘ impreziosita di tanti sellos, richiesti con cura durante il Cammino, e la ‘compostela‘ ottenuta alla Oficina de la Acogida di Santiago.
Il Diario 2018 nasce quando, all’inizio 2020 in dilagante epoca coronavirus, prendo la decisione di ordinare il materiale, scrivere i testi, inserire e illustrare le fotografie. Il Diario è ancora introdotto dalla copertina ‘Manifesto 2002’ con il Pinocchietto Giallo, l’angelo guida mandato da san Giacomo ad assistere quelli che si mettono in viaggio per andarlo a trovare; nella pagina ‘dedicata’ si invitano sempre bambini e adulti, che si preparano ad andare a Santiago, a chiamare e consultare il BOX Punto virtuale, che si ipotizza collocato nel cortile del ex-Ospedale Civile della Chiusa, oggi recuperato alla Comunità chiusana come centro polifunzionale per le opere di bene, di volontariato, assistenza e cura dei bisognosi.