Voie du Piemont, Aragonese, Francese 2018
Oggi, domenica 14 ottobre 2018, la mia partenza di tappa è da Ligonde e ancora non ho in mente dove arriverò, dove terminerò la tappa.
Lo scopo dichiarato del mio Cammino è ormai quello di arrivare ogni giorno il più vicino possibile a Santiago.
Nel mio diario sta scritto nulla di questa tappa.
Dopo la partenza confusa da Ligonde, per le ragioni che vi ho detto nella precedente puntata, incontro a tratti la pioggia e la descrizione di tappa è tutta nelle foto che vedete, la didascalia delle quali rimane scarna.
Finisco la tappa a Ribadiso, dopo essere passato da Palas de Rei e Melide, luoghi importanti sul Cammino…
Oggi, venerdì 12 ottobre 2018, la mia partenza di tappa è da Triacastela. Non ho in mente dove arriverò, in quale luogo terminerò la tappa.
La mia mentalità è cambiata per le ragioni alle quali ho accennato. Mi sento come se il mio Cammino fosse improvvisamente finito e non mi restasse altro che i passi da compiere e le località da toccare prima di arrivare a Santiago.
Sento che sto ripetendo a me stesso:
“… di qui in poi raccolgo ciò trovo, … prendo quel che viene …”
Non mi alzo presto, ma neppure troppo tardi. Fuori comunque è ancora buio e in Albergue nessuno si è mosso, all’infuori del sottoscritto, e questo mi sorprende … . Ho spazio e tempo per trasferire alla rinfusa in un angolo del corridoio tutte le mie cose, che sono quelle che mi accompagnano dall’inizio del Cammino. Ripristino l’ordine dimenticato per stanchezza la sera prima.
Parto, fuori è buio e lo sarà ancora per un pezzo. Ho sistemato sulla testa il frontalino e tengo a portata di mano una piccola lampada tascabile. Scelgo di fare il percorso per SanXill, senza pensarci troppo.
Un incontro speciale:
Poco prima di venir via dall’Albergue e mentre stavo dando gli ultimi tocchi ai preparativi, incontro Giacomo, un prete cinese, anche lui mattiniero par mio quel mattino, il quale mi raggiunge in corridoio.
Ci eravamo addocchiati di sfuggita sul Cammino il giorno prima, esattamente dove non saprei ricordarlo. Però sono certo che lui mi aveva notato e, forse, già cercato, mentre io avevo colto, come fruscio lieve di vento, che lui stava arrivando.
Per come lo avevo osservato camminare, mi ero detto tra me e me che, con quell’andare, a Santiago sarebbe giunto per il Natale. Poi il silenzio.
Adesso, mentre son pronto ad uscire, mi viene incontro come sa fare chi ti conosce: è venuto a Roma dalla Cina, ha compiuto studi di filosofia e teologia morale alla Ponziana romana; ci tiene a raccontarmi che lì, alla Ponziana, intanto si è preparato per il Cammino. I suoi superiori gli hanno concesso tre mesi, troppo poco dice lui per fare così tante cose.
Parla un discreto italiano, si vede e lo capisco che vorrebbe tanto parlare, conoscermi, incontrarmi e camminare insieme di più.
Ma io ormai ho fretta… .
Mi impartisce la benedizione alla cinese, penso io, fronte contro fronte, accompagnandola con parole e formule…
Oggi, mercoledì 10 ottobre 2018, Piero ed io camminiamo insieme e andiamo da Villafranca del Bierzo a Vega de Valcarce, le due località distano appena 19km.
Lì ci fermeremo e faremo tappa.
Questa tappa, dunque, si preannuncia breve e tutta pianeggiante. Sul percorso si incontrano piccole località tutte interessanti: Pereje, (o Pradela se si sceglie la seconda variante per la montagna; noi andiamo per la prima), Trabadelo, La Portela, Ambasmestas, Vega de Valcarce.
Non mi sono rimasti troppi ricordi di questa tappa, comunque il percorso fino a Vega de Valcarce è piacevole, veloce, facile e avvolto nel verde. Il pellegrino percepisce intanto l’avvicinamento alla temuta salita al monte O’Cebreiro…
Oggi, martedì 9 ottobre 2018, vado dapprima da Molinaseca a Ponferrada, distanti 5-6km, e poi da Ponferrada a Villafranca del Bierzo, distanti 25km, dove mi fermerò e farò tappa. In tutto sono 31km. Questa tappa, dunque, si preannuncia non brevissima.
Le altimetrie della tappa di oggi non mi impensieriscono affatto, il percorso è tutto pianeggiante e, inoltre, si vede molto chiaramente come esso si inserisce tra la lunghissima discesa di ieri e l’altrettanto lunghissima ascesa a O’Cebreiro dei prossimi due giorni. Tanto vale anticipare questi luoghi interessanti, che si incontrano prima di raggiungere Villafranca del Bierzo: Compostilla, Columbrianos, Fuentes Nuevas, Camponaraya, Cacabelos, Pieros, (Desvío por Camino).
Ieri, quando era ormai quasi sera, è giunto nell’Albergue San Roque di Molinaseca anche Piero di Grugliasco (Torino): parliamo a lungo e stabiliamo a grandi linee che, se ne avremo l’occasione, oggi potremo anche camminare insieme. Piero mi racconta tante cose di sé: intanto, è un lavoratore del legno, artista e scultore provetto, e mi descrive nei particolari questa sua passione creativa, a cui si dedica maggiormente adesso che, anche lui come me, è in pensione, pur essendo molto più giovane di me. Frequenta assiduamente il laboratorio-bottega di Rivoli e ha già nel suo album numerose opere di rilievo. In questa tappa, lui parte prima di me, dovendo sbrigare, mi dice, delle faccende in Ponferrada; ci diamo pertanto un vago appuntamento lassù nella parte alta e ‘vieja’ di Ponferrada…
Oggi, domenica 7 ottobre 2018, dopo l’intensa giornata di ieri ad Astorga, parto per Rabanal del Camino. Da Astorga a Rabanal del Camino ci sono circa 20,5km.
Il luogo, dove terminerò la tappa, mi è noto per esserci stato nel 2002, ospite assieme a mia moglie dell’Albergue Gaucelmo, gestito dalla Confraternita St James. Ricordo quel luogo di ospitalità, molto curato e ben gestito alla maniera ‘british’, ma questa volta, sapendo della sua esistenza, punterò sull’Albergue Municipal.
Mi alzo presto e mi preparo alla partenza in tranquilla lentezza. Quando esco di camera, i miei compagni dormono tutti soporitamente ed io mi trovo subito fuori nel buio e nel freddo.
Il freddo sarà ancora più pungente quando mi troverò fuori dell’abitato di Astorga. Sono ben protetto e non ho nulla da temere, solo le mani sono scoperte e fredde, ma per questo tipo di rigore sono abbastanza temprato, date le mie abitudini podistiche; mi aiuto per un breve tratto nascondendo le mani entro le maniche del maglioncino e intanto avanzo. Riattraverso tutta la città silenziosa, ripasso davanti al Palacio dell’Ayutamiento, fiocamente illuminato, ed alla Cattedrale.
Oggi, venerdì 5 ottobre 2018, dopo la parentesi di ieri dedicata a León, il Cammino vero, fatto di passi con zaino in spalla, riprende per andare da León a San Martín del Camino, che sono separati da 24,6km.
Mi lascio alle spalle la grande città per entrare nuovamente nella pianura castigliana e nei campi di grano. Dopo il pueblo La Virgen del Camino, devo scegliere tra due varianti, quella che prende a sinistra e arriva a Villar de Mazarife e l’altra che segue il percorso storico fino a San Martín del Camino, transitando per Villadangos del Páramo.
Io scelgo la seconda opzione per il Cammino storico, anche se le genti locali mi dicono che il percorso per Mazarife è bello, tranquillo e interessante. In effetti, osservo che è scelto con sicurezza e decisione da alcuni pellegrini, che erano lì con me casualmente.
All’entrata dell’ultimo paese prima di arrivare a San Martín del Camino, sulla parete di casa, il proprietario, indubbiamente un amico del Camino de Santiago, ha dipinto i chilometri, 298, che ancora mancano alla meta. Il posto a sedere in pietra dove ho fatto uno spuntino energetico e ho appoggiati lo zaino e il sacchetto giallo prima dell’assalto all’ultimo tratto della tappa…
Oggi, giovedì 4 ottobre 2018, il Cammino è tutto un pellegrinare per la città di León e questa tappa si snoda appunto “da León a León”. Già ieri avevo scelto di camminare il più possibile per avvicinarmi alla città ed avere, oggi, tempo a sufficienza per visitarla comodamente.
Ho sentito diversi pellegrini e tutti dicono che León è splendida ed è, per queste ed altre ragioni, un autentico “visitandum est”, che vincola la sua storia al ‘Camino de Santiago’. Ieri, per di più, il mio Cammino si è svolto splendidamente e sono addirittura arrivato a León con largo anticipo, come ho già detto. Poiché rimango tutta la giornata a León, mi alzo con tranquillità, non con la consueta foga da pellegrino mattutino pronto a partire prima che faccia giorno, tuttavia raccolgo e sistemo le mie cose in zaino, come se iniziassi una tappa vera, e lo porto nell’androne dell’accoglienza, in attesa che vengano le 11.00 per essere accolto e ospitato una seconda volta…
Oggi, mercoledì 3 ottobre 2018, parto da El Burgo Ranero alle 7.00 circa con ancora del buio attorno. Mi sono alzato con comodo e ho fatto i miei preparativi con tranquillità, lentamente e per bene.
Parto da El Burgo Ranero con in mente un programma di giornata:
“Vado dritto filato fino a Mansilla de las Mulas o poco oltre con l’intenzione di finire poi la tappa il più possibile vicino a León; infatti, da El Burgo Ranero a Mansilla de las Mulas ci sono all’incirca 20km e altrettanti se ne aggiungono per arrivare a León. Forse sono tanti per me, però, se mi accampo tra Puente de Villarente e Valdelafuente, sono a ridosso di León e il mio ‘gioco’ è fatto”.
Ma non sarà così…
Oggi, martedì 2 ottobre 2018, parto nel buio da Terradillos de los Templarios, ma non troppo presto perché sono già le 6.00-6.30.
La porta della sala dell’accueil è chiusa e quindi infilo il foglietto – di cui ho detto e che dovevo consegnare la sera prima alla cuoca – in una fessura della porta.
La mia partenza avviene, per la prima volta dall’inizio del Cammino, in perfetta solitudine: lascio l’Albergue e non vedo pellegrino che mi preceda o segua nello spazio immediato. Sono sicuro di trovare subito la via giusta del Cammino, anche perché nel pomeriggio del giorno prima ho effettuato una perlustrazione dei primi cinquecento metri.
Adriano e Francesca sono andati oltre, e li immagino camminare davanti a me…